Novità per i piccoli comuni sulle centrali uniche di committenza

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Esenzione dall’obbligo di ricorrere alla centrale unica fino ad un valore di 40 mila euro anche per i comuni sotto i 10 mila abitanti.
Estensione della soglia dei 40.000 euro anche per i Comuni con meno di 10.000 abitanti: è la novità prevista nelle bozze della Legge di stabilità in merito all’esenzione dall’obbligo di ricorrere alle Centrali uniche di committenza per gli acquisti.
“L’Anci, per scongiurare il rischio di ulteriori penalizzazioni e aumenti di costi dovuti al quadro normativo eccessivamente complesso che, in particolare nei piccoli Comuni, rischia di ingessare il sistema di acquisizione, aveva sostenuto con forza già nel dl Enti locali l’emendamento di esenzione dall’obbligo di ricorrere alla Cuc fino ad un valore di 40.000 euro, per tutti i Comuni, anche quelli inferiori a 10.000 abitanti, per gli acquisti di beni, servizi e lavori”, ricordano in una nota Massimo Castelli e Dimitri Tasso, rispettivamente coordinatori nazionali Anci per i piccoli Comuni e per le Gestioni associate.

Atteso il testo ufficiale

I due esponenti dell’Associazione nazionale dei comuni italiani auspicano “una conferma definitiva anche nei testi ufficiali della Legge di stabilità di questa positiva novità che interessa ben 6814 comuni”.

Il termine va prorogato

“Tale norma tuttavia, in assenza di una proroga del termine di entrata in vigore attuale (dal 1° novembre 2015 al gennaio 2016) per l’obbligo di centralizzazione degli acquisti, determinerebbe – concludono Castelli e Tasso – uno ‘sfasamento’ temporale di due mesi, colmabile solo con apposita disposizione urgente di slittamento del suddetto termine, come già richiesto da ANCI”.

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