La manovra finanziaria contenuta nel ddl Stabilità per il 2015 presenta effetti molto gravosi per la tenuta dei bilanci dei Comuni, per il concorso di tagli di risorse rilevanti e dell’avvio della riforma della contabilità pubblica, che di per sé comporta importanti restrizioni nella gestione delle risorse comunali.
Le modifiche finora introdotte dalla Camera, frutto del primo confronto fra Anci e Governo – riportate di seguito – hanno attenuato l’impatto della Stabilità sui bilanci dei Comuni. Queste le modifiche approvate:
1) Graduazione degli effetti della riforma della contabilità sui bilanci correnti:
2) Patto di stabilità:
3) Sostegno agli investimenti locali:
4) Gestione dei tagli e della spesa corrente:
Sono inoltre attesi ampi interventi di semplificazione e snellimento di procedure, in coerenza con l’obiettivo di assicurare l’autonomia gestionale dei Comuni nell’ambito delle scelte generali di finanza pubblica dettate dalla legge. Su questo, come sul nuovo tributo immobiliare, attendiamo di riprendere il confronto con il Governo.
Cio’ che fino ad ora non è stato purtroppo possibile ottenere e’ una riduzione del taglio di risorse, che resta stabilito in circa 1,5 miliardi di euro (1,2 stabiliti con la Stabilità e circa 300 mln. derivanti da leggi precedenti). Si tratta di un taglio che Anci continua a ritenere eccessivo, anche in rapporto al rilevante contributo al risanamento della finanza pubblica che i Comuni hanno assicurato negli ultimi anni, come riconosciuto dall’Istat e dalla Banca d’Italia. Su questo argomento l’Anci continuerà a proporre correzioni, anche alla luce dell’emersione del reale effetto della nuova contabilità verificabile nei primi mesi del 2015.
L’auspicio e’ che l’obiettivo annunciato dal Governo di rivedere profondamente l’assetto dei tributi comunali possa portare, nei prossimi giorni, a delineare in modo condiviso un sistema più semplice ed equo, in un quadro di vera autonomia fiscale.