La multa al semaforo è legittima se il “giallo” dura tre secondi

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Tre secondi sono sufficienti a perdere centocinquanta euro e pure sei punti sulla patente. Sono quelli della durata della luce gialla del semaforo, o meglio, il loro limite minimo oltrepassato il quale scatta inesorabile la multa. Lo ha stabilito la sentenza della Cassazione n. 27348/2014, a fronte di un ricorso, ribadendo quanto già affermato nello scorso settembre.

 

Infatti, sebbene il Codice della Strada, non preveda in maniera esplicita una durata minima del giallo, tre secondi sono comunque congrui per dare il tempo all’automobilista di decidere se fermarsi o no. Lo stesso Codice, del resto, dice che durante il periodo di accensione della luce gialla i veicoli non possono oltrepassare i punti stabiliti per l’arresto, a meno che vi si trovino così vicini che non possano più arrestarsi in condizioni di sicurezza.

 

Proprio per questo motivo `automobilista deve tenere una velocità adeguata allo stato dei luoghi. In ogni caso una Circolare del Ministero dei Trasporti (n. 67906/2007) stabilisce che il tempo minimo di durata del giallo non può mai essere inferiore a tre secondi, che è esattamente il tempo di arresto di un’auto che viaggia a 50 km/h.

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