I piani di Cantone per rivoluzionare gli appalti, l’Autorità e le attestazioni Soa

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Commissioni di gara estratte a sorte tra esperti segnalati da università e ordini professionali. L’Avcp eliminata e inglobata nell’Anac entro il 2014. Stop alle Soa: controlli direttamente dalla banca dati sui contratti pubblici
L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici (Avcp) sarà “eliminata e inglobata nell’Anac, attraverso un processo di riorganizzazione da concludersi nel 2014”. Inoltre, la nuova Authority sarà “più concentrata sugli aspetti della vigilanza, meno sugli aspetti di consultazione e risoluzione del contenzioso”.
Lo ha spiegato il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), RaffaeleCantone, nel corso dell’audizione ieri dinanzi alla Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera nell’ambito delle audizioni in corso sul recepimento delle normative europee sugli appalti.
Varianti
“Bisogna ridurre a monte la possibilità di ricorrere alle varianti. In questo senso nel decreto è prevista una norma che potrà risultare molto significativa o formalistica a seconda di come verrà applicata”, ha detto Cantone riferendosi alla norma contenuta nel decreto sulla PA approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri, che impone la trasmissione all’Anac di tutte le varianti in corso d’opera più significative e del progetto esecutivo entro 30 giorni dall’approvazione dell’ente appaltante.
“Si tratterà di numeri molto rilevanti”, ha sottolineato il presidente Anac. Tale norma “funzionerà da deterrente in un primissimo periodo, poi rischia di trasformarsi nell’ennesima comunicazione formale senza conseguenze. Tutto sta nel riuscire a limitare subito il numero delle varianti autorizzate”, ha precisato Cantone.
Commissioni di gara estratte a sorte
Per quanto riguarda la revisione complessiva del Codice Appalti, il numero uno dell’Autorità anticorruzione suggerisce di introdurre un meccanismo aggiudicativo sul modello delle commissioni di gara estratte a sorte tra esperti segnalati da università e ordini professionali e competenti in quella specifica tipologia di opera. Secondo Cantone in casi particolari sono giuste le deroghe, ma l’utilizzo e i casi di applicazione “devono essere codificati dentro al Codice”, evitando di introdurre con successive leggi delle integrazioni.
Soa
Per Cantone le Soa (Società Organismo di Attestazione) “sono state una scelta sbagliatissima. Visto che sono poche e fanno solo controlli formali non vedo perché questi controlli non possano essere fatti in modo oggettivo e automatico direttamente dalla banca dati sui contratti pubblici, riducendo anche i costi a carico delle imprese”. Ciò “sarà oggetto di una mia precisa proposta di modifica normativa”, ha annunciato il presidente dell’Anac.
Realacci: pieno sostegno a Cantone
“Pieno sostegno a Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione oggi al suo primo incontro in Parlamento in tale veste, e massima disponibilità a un confronto per dare maggiore efficacia alla sua azione dalla Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera”, ha dichiarato il Presidente della VIII Commissione Ambiente, Ermete Realacci, commentando l’audizione di ieri.
Le tre patologie
“Le opere pubbliche italiane – ha sottolineato Realacci – soffrono di tre patologie che portano inevitabilmente anche a un abbassamento della qualità dei progetti e che vanno curate: i costi di realizzazione delle opere, i tempi e l’emergere continuo di gravissimi fenomeni di illegalità e corruzione, pensiamo ai recenti casi dell’Expo o del Mose di Venezia. Nel passato le scorciatoie che si sono trovate per rispondere a queste problematiche, si pensi a deroghe e commissariamenti straordinari, si sono rivelate inefficaci e hanno paradossalmente aggravato il problema che si voleva risolvere. Al contrario per contrastare questi mali bisogna andare in tre direzioni: ovvero semplificare, come chiede anche l’Europa con le nuove normative sugli appalti, puntare sulla trasparenza e sulla qualità della progettazione, più, ovviamente, su una forte azione politica, sociale e culturale di contrasto alla corruzione. Proprio con questo obiettivo – ha aggiunto Realacci – la Commissione Ambiente nel recepimento delle normative europee sugli appalti intende introdurre forme di trasparenza e azioni che ridiano centralità alla qualità dei progetti e riducano al massimo ribassi e varianti in corso d’opera. Positivo, inoltre, che a giudizio della stesso Cantone i poteri e gli strumenti che il Governo ha messo a disposizione dell’Autorità da lui diretta, comprese le risorse umane e professionali dell’Autorità nazionale di vigilanza sui lavori pubblici, sono adeguati all’obiettivo assegnato”.
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