Città italiane, ancora poco “smart”

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Osservatorio Linear: il 57% giudica la propria città poco o per niente “Smart”, per via della scarsa connessione wi-fi, trasporti inefficienti e poche piste ciclabili. Si salva Milano
Connessione wi-fi libera poco diffusa, poche colonnine per ricaricare smartphone e tablet, servizi pubblici inefficienti, scarso spazio riservato alle piste ciclabili. Sono queste le principali carenze che, secondo la maggiorparte degli italiani, non fanno sì che le nostre città possano definirsi “smart”. Il quadro scoraggiante emerge dall’ Osservatorio Linear dei Servizi commissionato a Nextplora che ha svolto un sondaggio su un campione di cittadini italiani a cui è stata rivolta la domanda: “quanto è smart la tua città?”.

Cosa si intende per smartness
Domanda a cui il 31% degli intervistati ha risposto “poco”, il 24% “così e così” e solo 17% ha risposto positivamente. A detta degli italiani le peculiarità che vi devono essere presenti per definire “smart” la propria città sono le legate in primo luogo alla connessione alla rete, all’ecologia e alla mobilità sostenibile. Ecco in particolare le loro risposte: al primo posto il servizio di wi-fi libero per 3 intervistati su 4 (66%), per il 51% il servizio di raccolta differenziata e per il 49% la presenza di piste ciclabili. Molto graditi sarebbero poi un servizio di trasporti efficiente 44%, una presenza capillare di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici (37%) oltre ai servizi di bike sharing (36%) e car sharing (31%).

Perché le città italiane sono poco intelligenti?

In cosa peccano, dunque, le città italiane per essere considerate smart? Nel poco convincente contesto “Smart City” della Penisola gli italiani indicano in primo luogo come carente o non presente nelle proprie città il servizio di wi-fi libero (64%). Connessione, colonnine di ricarica pubblica per smartphone e tablet (58%) e servizi pubblici efficienti sembrano essere altre carenze significative. Anche la presenza dell’installazione di nuovi impianti di illuminazione led, che consentono un risparmio energetico oltre ad una migliore visibilità nelle strade, sono fra le tecnologie che migliorerebbero la vita quotidiana ma che risultano assenti nelle proprie città per il 46% degli italiani. Capitolo mobilità: i servizi di Car sharing (40%) e bike sharing (38%) non risultano ancora radicati nella maggior parte delle città italiane a detta degli intervistati, così come la presenza di piste ciclabili (43%).

Milano, la più smart di Italia. Londra, in Europa

La ricerca ha cercato, poi, di stilare una sorta di graduatoria per rintracciare quale delle città italiane (e non solo) possa definirsi la più intelligente. E’ risultata Milano per il 46% degli italiani, seguono Bologna (20%) e Trento con il 19% delle preferenze, mentre in Europa non ci sono dubbi: sul gradino del podio più alto si posiziona la capitale britannica Londra (43%), seconda posizione per Amsterdam (30%) mentre Berlino raccoglie il 25% delle preferenze.
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