Immobili pubblici alienabili, nel decreto Imu-Bankitalia condono per gli abusi edilizi

image_pdfimage_print

Legambiente punta il dito contro la possibilità di sanare gli abusi relativi agli immobili pubblici alienabili
Elenco di priorità a cui le Procure devono attenersi nella scelta dei manufatti abusivi da demolire.
È quanto prevede il disegno di legge n. 580 recante “Disposizioni per la razionalizzazione delle competenze in materia di demolizione di manufatti abusivi” (di iniziativa del senatore di Forza Italia-Pdl, Ciro Falanga), approvato mercoledì scorso dall’Aula del Senato con 189 sì, 61 no e 7 astensioni (LEGGI TUTTO), e passato ora all’esame della Camera dei Deputati.
DECRETO IMU-BANKITALIA: POSSIBILE SANARE GLI ABUSI RELATIVI AGLIIMMOBILI PUBBLICI ALIENABILI. Per oggi è inoltre previsto il voto dell’Aula di Montecitorio sulla questione di fiducia posta dal Governo sull’approvazione del disegno di legge di conversione del decreto Imu-Bankitalia (decreto-legge 30 novembre 2013, n. 133, sulle disposizioni urgenti concernenti l’Imu, l’alienazione di immobili pubblici e la Banca d’Italia). In questo provvedimento è prevista tra l’altro la possibilità di sanare gli abusi relativi agli immobili pubblici alienabili: in particolare, viene consentito all’Agenzia del demanio, previa autorizzazione dei ministeri dei Beni culturali, dell’Ambiente e del Ministero dell’economia e delle finanze e sentiti enti locali e associazioni, di vendere a trattativa privata immobili pubblici ad uso non prevalentemente abitativo, anche in blocco, consentendo di usufruire della possibilità di sanare irregolarità edilizie.
“A partire dal fatto che il millantato parere dei ministeri sarebbe praticamente ininfluente perché l’introito complessivo deve rimanere uguale, questa norma rappresenta un pessimo esempio per tutto il Paese ed è scandaloso che venga fatto dallo Stato per le sue proprietà”, ha commentato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. “Ciò potrebbe dare adito a numerosi contenziosi che oltre ad appesantire la burocrazia aumenterebbero il caos normativo e sanzionatorio sugli abusi edilizi. Speriamo in una forte assunzione di responsabilità da parte dei deputati affinché venga cancellata questa ipotesi di riapertura del condono”.
Secondo Legambiente, “l’ok del Senato al Ddl Falanga che stabilisce criteri di priorità per gli abbattimenti degli abusi, mettendo di fatto una vera e propria camicia di forza alle Procure impedendogli di agire, e la fiducia posta dal Governo sul Dl Imu-Bankitalia che tra le norme prevede la possibilità di sanare gli abusi relativi agli immobili pubblici alienabili, sono due espressioni del medesimo assurdo tentativo di riaprire i termini dell’ultimo condono edilizio sanando tutte quelle situazioni di illegalità diffuse per il Paese. Tutto ciò è inaccettabile per tutti i cittadini onesti ma dovrebbe essere inaccettabile anche per i rappresentanti delle istituzioni e della classe dirigente, ben coscienti che passi del genere possono solo dare nuova linfa vitale alle ecomafie e contribuire ad aggravare situazioni di pericolo dovute al dissesto idrogeologico.”
LEGAMBIENTE: CON IL DDL FALANGA UN FRENO ALLE RUSPE. In particolare, osserva Cogliati Dezza, “i provvedimenti contenuti del ddl Falanga sembrano rappresentare perfettamente il bastone che i senatori campani sono riusciti a mettere tra le ruote delle procure che stavano lavorando agli abbattimenti. L’abusivismo edilizio è una delle forme di illegalità ambientale che più ha devastato il nostro Paese. Come è noto ormai a tutti, alimenta il business della criminalità organizzata ed è responsabile di immense tragedie, contribuendo ad aggravare pesantemente i danni e i pericoli causati dal maltempo e dal dissesto idrogeologico. Ogni annuncio di condono in Italia ha generato un consistente aumento di abusi su tutto il territorio con gran vantaggio dell’ecomafie e a totale discapito dei cittadini onesti e dell’ambiente. Eppure, nonostante tutto ciò, mentre (finalmente) si torna a parlare di un Disegno di legge sui reati ambientali che potrà dare un significativo contributo alla lotta alle ecomafie, da troppi anni libere di devastare e avvelenare il Paese, ecco il doppio e assurdo passo indietro della politica che non riesce a dire un no compatto e deciso all’ennesimo condono”.
L’Associazione ambientalista chiede “un’assunzione di responsabilità al Parlamento, affinché la Camera respinga il condono approvato al Senato, cancellando i vincoli burocratici che ritardano e complicano il lavoro delle Procure contro gli abusi edilizi, grazie anche all’immaginabile aumento degli interventi sospensivi da parte dei TAR e rilanci con decisione la lotta a tutte le forme di illegalità ambientale che negli ultimi 20 anni hanno devastato il Paese”.
link all'articolo

RelatedPost

Share This Post

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>