Immigrati ammessi ai concorsi pubblici: novità e limiti

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La Legge Europea 2013 rende i concorsi pubblici accessibili anche agli immigrati: tutti i requisiti e i limiti.
Via libera alla partecipazione degli stranieri immigrati in Italia ai concorsi della pubblica amministrazione, grazie all’approvazione della Legge Europea 2013 che consente alla penisola di allinearsi con la normativa stabilita da Bruxelles.
Numerose le novità per gli immigrati che lavorano con contratti precari in molte strutture pubbliche pur desiderando un impiego stabile: la legge prevede la possibilità di essere ammessi ai concorsi pubblici nel settore della sanità, dell’istruzione e all’interno degli stessi Ministeri, mentre l’accesso non è consentito all’interno della Magistratura, così come nella Polizia e nell’Esercito.
Per poter accedere ai concorsi della PA, tuttavia, gli immigrati dovranno dimostrare la conoscenza della lingua italiana e possedere il permesso di soggiorno CE di lungo periodo, mentre saranno esclusi i cittadini stranieri con permesso di soggiorno semplice e a tempo limitato.
La normativa è stata accolta positivamente dal Ministro dell’Integrazione Cécile Kyenge: «Si tratta di un diritto riconosciuto in ambito europeo. Tutti quegli stranieri che vivono il Paese come la propria terra possono indubbiamente rappresentare un valore aggiunto e strategico in ambito economico, culturale e sociale.»

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