Renzi: fornisci ai sindaci i poteri per contrastare il gioco d’azzardo

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Sia come scelta “politica” che come “pratica” nell’azione di governo. Bene. Va preso in parola e valutato sul terreno dei risultati.

Proprio per questo mi permetto di suggerire, anzi, di sollecitare, una scelta semplice riguardante una questione concreta. Mi riferisco alla necessità di introdurre misure coraggiose riguardanti il contrasto alla proliferazione del gioco d’azzardo. Si dirà: i problemi del Paese sono altri. E forse è vero perché esistono grandi questioni strutturali su cui si deve velocemente “rimontare”.

Tuttavia la vita vera di centinaia di migliaia di persone finite nella spirale del gioco non può essere trattata come vicenda “marginale”. E le sirene delle lobby delle macchinette si sono rivelate capaci e potenti, anche in Parlamento. Ecco che allora si può fare qualcosa di molto, renzianamente, veloce: attribuire ai Sindaci i poteri di veto riguardanti tutte le tipologie di concessione relative alle aperture di nuove sale giochi nelle nostre città.

Oggi infatti dai territori provengono alcune innovazioni importanti (a Milano ad esempio l’assessora all’Urbanistica De Cesaris sta proponendo modifiche dirompenti in relazione al tema del Regolamento Edilizio) che spesso Roma sembra non saper raccogliere.

Per farla breve: un atto simile, unitamente ad una vera limitazione della diffusione delle macchinette nei bar, potrebbe rappresentare un bel pezzo di “riduzione del danno” a cui accompagnare, poi, misure molto più efficaci per sostenere e prendere in carico le “vittime”, in un Paese che non ha una politica sociale nazionale degna di questo nome.

Ecco, non è difficile. Basta volerlo.
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