Il caso e la necessita': UN SINDACO PER L’ITALIA



Il caso
Nelle cucine partitiche si sta elaborando l’ennesima minestra riscaldata che, secondo i loro piani, dovrebbe contrastare l’egemonia grillina dell’esasperazione dei cittadini convogliandola su una più malleabile lista dei sindaci. L’operazione ha della raffinatezza nella mescola di vari ingredienti: i risultati a sorpresa di molte primarie comunali, la visibilità di alcuni primi cittadini, la capacità di dare risposte concrete ad aspettative del territorio. Ma c’è un’enorme ma a che questa non sia l’ennesima lista civetta che dagli indipendenti alle liste civiche ha accompagnato il percorso dalla prima alla seconda repubblica: il successo delle primarie prima e dei sindaci poi è strettamente legato a un meccanismo elettorale che fa sapere prima ai cittadini chi li governerà e su quali basi si eserciterà il suo governo. Dove sia tutto questo nell’attuale marasma delle proposte di modifiche del famigerato Porcellum non si intravede affatto.

La necessita’
Se i sindaci non vogliono buttare al vento la loro credibilità politica conquistata sul campo di primarie, elezioni e rispetto dei programmi elettorali devono pretendere, per la loro discesa in campo, una legge elettorale che indichi chiaramente chi sarà il sindaco d’Italia e quale il suo programma. Tra l’altro solo con un premio di maggioranza legato ad un nome, una coalizione e un programma ci si libera dalla maledizione della seconda repubblica di coalizioni che vincono le elezioni ma perdono il governo. L’attuale condizione economica non permette una ripetizione di questo sciagurato copione e impone la certezza del vincitore e della legislatura. Forza sindaci: è l’ora del sindaco d’Italia