Riforma appalti, le novità nel testo

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Sarà in Aula alla Camera a partire dal 12 ottobre prossimo il disegno di legge di delega per il recepimento delle nuove direttive Ue sugli appalti, approvato con modifiche dalla Commissione Ambiente e Lavori pubblici di Montecitorio nella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre.

La legge delega per la riforma del codice degli appalti – ha dichiarato il presidente della commissione Ambiente Ermete Realacci – sta facendo notevoli passi avanti verso una nuova stagione all’insegna della trasparenza, dell’efficienza e della partecipazione. Mantenendo lo spirito del testo approvato al Senato è stato rafforzato il ruolo di indirizzo del Parlamento con il doppio passaggio per i provvedimenti attuativi. Sono stati inseriti molti elementi innovativi all’insegna della modernizzazione e della chiarezza del sistema di regole sui Lavori Pubblici.

SUPERAMENTO DELLA LEGGE OBIETTIVO E DEBAT PUBLIC

“Fra i vari elementi di novità – sottolinea Realacci – vi sono il superamento della legge Obiettivo, strumento che ha fallito favorendo la creazione di zone opache e di malaffare; l’introduzione del ‘débat public’ che prevede nuove forme di partecipazione prima di avviare l’iter di grandi progetti; una maggiore attenzione ai disabili; il rispetto del referendum popolare del 2011 in materia di concessioni nel settore idrico, e molti punti tesi a garantire la sostenibilità ambientale”.

STOP ALL’INCENTIVO 2% PER LA PROGETTAZIONE INTERNA ALLA PA

Un’altra novità è il trasferimento dell’incentivo del 2 per cento per i dipendenti della PA dalla progettazione alla fase di programmazione e predisposizione delle gare ed a quella di controllo prevedendo un sistema di sanzioni per i controlli lacunosi e le inadempienze.

CANCELLATO L’OBBLIGO DI PUBBLICITÀ DI BANDI E AVVISI DI GARA SUI QUOTIDIANI

Un emendamento approvato in commissione cancella l’obbligo di pubblicità di bandi e avvisi di gara sui quotidiani, con rimborso a carico dell’aggiudicatario. L’abolizione dell’obbligo scatterà dal 1° gennaio 2016.

LE ALTRE NOVITÀ

“Abbiamo inserito – spiega la relatrice del provvedimento, Raffaella Mariani (Pd) – numerosi riferimenti all’obbligo di pubblicità e trasparenza dell’azione amministrativa chiedendone la intellegibilità per i cittadini e le imprese. Prevediamo oggi che un’opera si svolga in tempi certi e che i cittadini possano verificare con semplicità i resoconti finanziari delle opere. Il superamento del criterio di aggiudicazione al massimo ribasso a favore dell’offerta economicamente più vantaggiosa – continua la deputata democratica – ha permesso di inserire tra i criteri prioritari anche il costo del ciclo di vita dei materiali e degli impatti sull’ambiente e sulla salute umana”. “Viene inoltre enfatizzato il ruolo protagonista della ripresa economica del paese inserendo a pieno titolo le micro, piccole e medie imprese sia nella fase di aggiudicazione che di esecuzione dei contratti con maggiori garanzie nelle opere ottenute in subappalto. Il nuovo sistema di appalti dei lavori pubblici non prevede più deroghe né varianti in corso d’opera. Abbiamo scelto poche regole valide per tutti, anche per la protezione civile la quale pur lavorando nell’emergenza sarà in grado di garantire massima trasparenza unita alla consueta efficienza del pronto intervento. L’esplicito riferimento al superamento della legge obiettivo indica una discontinuità che governo e maggioranza hanno voluto sottolineare per individuare le opere effettivamente utili al Paese e realizzarle con certezza”.

RIDUZIONE DELLE STAZIONI APPALTANTI A 200

Un’altra misura approvata è la riduzione del numero delle stazioni appaltanti a livello di unione dei comuni, passando dalle attuali 36.000 a 200 stazioni appaltanti.

SPECIFICA DISCIPLINA PER LE CONCESSIONI INDUSTRIALI IN AUTOCONSUMO DA FONTI RINNOVABILI

È prevista anche una specifica disciplina per le concessioni industriali in autoconsumo da fonti rinnovabili, nonché il rispetto del voto popolare in materia di concessioni nel settore idrico.

LAVORO

Sul fronte del lavoro, sono stati approvati emendamenti che prevedono la clausola sociale anche per gli appalti di lavori, in modo da garantire la stabilità del personale impiegato in caso di passaggio dal regime delle società in house al mercato, e un più preciso riferimento alla salvaguardia livelli occupazionali e alla continuità di impiego nei cambi di appalto; per quanto riguarda i call center si prevede esplicitamente che nei cambi di appalto “il rapporto di lavoro continui con l’appaltatore subentrante, salvaguardando i trattamenti economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla data del trasferimento”.

AUMENTO DELLA QUOTA DI MERCATO NEL CAMPO DELLE CONCESSIONARIE AUTOSTRADALI

Via libera inoltre all’emendamento sull’obbligo per le concessionarie autostradali di affidare con gara l’80% dei lavori. Salta quindi l’obbligo – che era previsto nella versione del testo licenziata dal Senato – per le società concessionarie di assegnare tutti gli appalti con gara: l’in house sarà quindi consentito per lavori e servizi di importo oltre i 150.000 euro. La norma comunque non sarà subito operativa.

SUPERAMENTO DEL REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DEL CODICE DEGLI APPALTI

È prevista la sostituzione del regolamento di attuazione con strumenti più flessibili e quindi con soft law, come avviene nei Paesi anglosassoni. Saranno adottati due distinti decreti legislativi, rispettivamente finalizzati, il primo al recepimento della disciplina europea che disporrà altresì l’abrogazione della normativa nazionale vigente incompatibile, e l’altro al riordino e alla redazione del nuovo codice degli appalti pubblici che comprenderà il decreto di recepimento delle direttive ed eventuali disposizioni correttive ed integrative.

Sono previste linee guida di carattere generale da adottarsi di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) che saranno trasmesse prima dell’adozione alle competenti Commissioni parlamentari per il parere.

DISCIPLINA SPECIFICA PER IL SUBAPPALTO

Il testo del disegno di legge licenziato dalla commissione Ambiente della Camera prevede anche l’introduzione nei contratti di lavori, servizi e forniture di una disciplina specifica per il subappalto, prevedendo in particolare: l’obbligo per il concorrente di indicare in sede di offerta le parti del contratto che intende subappaltare; l’espressa individuazione dei casi specifici in cui vige l’obbligo di indicare, in sede di offerta, una terna di nominativi di subappaltatori per ogni tipologia di attività prevista in progetto; l’obbligo di dimostrare l’assenza in capo ai subappaltatori indicati di motivi di esclusione e di sostituire i subappaltatori relativamente ai quali apposita verifica abbia dimostrato la sussistenza di motivi di esclusione; l’obbligo per la stazione appaltante di procedere al pagamento diretto dei subappaltatori in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore o anche su richiesta del subappaltatore e se la natura del contratto lo consente, per i servizi, le forniture o i lavori forniti.

DISABILI

Dovrà essere assicurata, in linea con quanto previsto dallo standard europeo, l’accessibilità delle persone disabili nella scelta delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le specifiche tecniche, i criteri di aggiudicazione e le condizioni di esecuzione di un appalto.

CONTRATTI SEGRETATI

È prevista una specifica disciplina per i contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza, sottoponendo tali affidamenti al controllo della Corte dei conti, individuando le circostanze che ne giustificano il ricorso e, ove possibile, le modalità realizzative, assicurando nelle procedure di affidamento la partecipazione di un numero minimo di operatori economici, nonché l’adeguata motivazione nel caso in cui non sia possibile esperire la procedura con un numero minimo di partecipanti ovvero i casi in cui la negoziazione con più di un operatore economico sia incompatibile con le esigenze di segretezza e sicurezza.

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