Ecco la mappa dei 154 comuni commissariati in Italia

È commissariato il 2% dei 7982 comuni italiani. I motivi dell’amministrazione controllata sono soprattutto legati alle dimissioni dei sindaci o della maggior parte dei consiglieri comunali.

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La regione con il maggior numero di comuni commissariati è la Campania, in cui se ne contano 27. A seguire la Lombardia con 20 e la Calabria con 18. La Basilicata, il Molise e il Trentino Alto Adige ne contano uno ciascuna, mentre l’Umbria e la Valle d’Aosta non hanno comuni in amministrazione controllata.

Tra i motivi preponderanti che portano al commissariamento figurano le dimissioni della maggioranza dei consiglieri (54 casi su 154), le dimissioni del sindaco (34 casi) e a seguire l’applicazione dell’articolo 143 del decreto legislativo 267/2000 che disciplina lo scioglimento dei consigli comunali e provinciali a causa di infiltrazioni o condizionamenti di tipo mafioso, un evento che si è verificato in 16 comuni.

Il commissario viene proposto dal ministero degli Interni e nominato da un decreto firmato dal presidente della Repubblica. Si tratta di norma di un prefetto, che gode di tutti i poteri per la gestione ordinaria e straordinaria del comune e può fare affidamento su collaboratori.

La nomina di un commissario, per principio almeno, non stravolge gli organigrammi delle aziende municipalizzate e il suo mandato si esaurisce con l’elezione, da parte dei cittadini, di un nuovo esecutivo. I tempi per le elezioni sono dettati dalle leggi e, in caso di scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose, un nuovo municipio deve essere eletto entro 24 mesi dall’entrata in vigore dell’amministrazione controllata.

Sono diversi i motivi per cui un comune può essere commissariato, dalle dimissioni del sindaco in carica, alla rinuncia di almeno metà più uno dei consiglieri comunali oppure dall’incapacità dell’esecutivo di approvare il bilancio entro i tempi stabiliti dalle norme.

Non è rarissimo che un comune vada in amministrazione controllata e non sempre si tratta di piccoli centri, come dimostra Padova – capoluogo dell’omonima provincia e terza città del Veneto – commissionata dal mese di novembre del 2016 e gestita dal prefetto Michele Penta a cui è subentrato, a febbraio di quest’anno, il prefetto Paolo De Biagi.

Cliccando su una provincia nella mappa a sinistra verranno visualizzati i comuni attualmente commissariati, così come dai dati ripresi dal sito Comuniverso, il portale dei comuni italiani gestito da Ancitel Spa, azienda che supporta l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci).

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