Regolamento unico edilizio al traguardo, stop a giungla norme comunali

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Tempi brevi per il regolamento unico edilizio, che avrà la mission di semplificare e uniformare le norme e gli adempimenti per le pratiche edilizie, mettendo finalmente ordine nella giungla normativa che assedia gli uffici tecnici degli 8mila Comuni italiani. Ad annunciare il prossimo traguardo è la ministra della Pa, Marianna Madia, nel corso di un’audizione in commissione prlamentare Semplicazione sullo stato di attuazione dell’Agenda del governo in materia.

Nell’Agenda semplificazione «ci sono alcune azioni che sono in ritardo», ha ammesso Madia riferendosi proprio al regolamento edilizio unico previsto dal decreto Sblocca-Italia, ma l’ultimo monitoraggio, risalente al 16 marzo scorso, risulta comunque rispettato per il 90% delle scadenze fissate dall’Agenda. Anche il cantiere normativo sul regolamento unico edilizio è prossimo a concludersi, facilitando il disbrigo delle pratiche da parte degli Uffici tecnici. «Il lavoro più impegnativo è stato quello di trovare definizioni uniformi, 42 definizioni uniformi e inderogabili che saranno allegate al regolamento tipo. Adesso stiamo completando lo schema tipo, unico, e auspichiamo che si concluda rapidamente», ha confermato la ministra, sottolineando come oggi «ogni Comune ha il suo regolamento edilizio, alcuni risalgono, come quello di Roma agli anni 30, e tutto questo crea caos e incertezza negli adempimenti».

Parlando dell’iter di approvazione del regolamento, Madia ha ricordato che la predisposizione del regolamento edilizio tipo era stata prevista inizialmente per novembre 2015, ma l’intesa sulle definizioni ha portato via tempo, perché si richiedeva il consenso di tutti e «ciascun soggetto doveva necessariamente rinunciare alle proprie definizioni». Ma ora che la lista è pronta «il passo avanti cruciale è stato compiuto», e «finalmente l’Italia potrà avere un linguaggio e definizioni uniformi». In particolare l’elenco approvato lo scorso 8 febbraio riscrive il ”Dizionario della casa”, una sorta di vocabolario che vale in tutto il territorio nazionale e prevede un preciso significato per ogni parola, così che veranda, tettoia, balcone, terrazza, portico o soppalco potranno voler dire una cosa sola tanto in un comune della Sicilia quanto in uno della Lombardia.

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