Riforma PA, i segretari comunali restano nel mirino del Governo

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Il disegno di legge delega di riforma della pubblica amministrazione concluderà il suo iter in commissione Affari costituzionali questa settimana.
Riprenderà domani la discussione in Commissione Affari Costituzionali del Senato del ddl 1577 sulla riforma della pubblica amministrazione. L’obiettivo della Commissione è chiudere l’esame entro questa settimana e quindi presentare il provvedimento dal 31 Marzo in Aula per l’avvio della votazione finale. Sul piatto però restano ancora diversi nodi da sciogliere, a partire dalla riforma della dirigenza pubblica (con la discussa abolizione della figura del segretario comunale) e il passaggio delle visite fiscali dalle Asl all’Inps per garantire maggiore efficienza dei controlli. Da confermare anche la revisione delle camere di commercio, la semplificazione delle norme che portano al licenziamento dei dipendenti, il riordino delle partecipazioni societarie delle pubbliche amministrazioni.
Sulla Dirigenza pubblica il Governo punta ad introdurre i ruoli unificati e coordinati, accomunati da requisiti omogenei di accesso e da procedure analoghe di reclutamento, basati sul principio del merito e della formazione continua nonché su quello della piena mobilità tra i ruoli. La valutazione del dirigente vedrà il “superamento degli automatismi nel percorso di carriera” e il suo aggancio al merito in esito di una specifica valutazione dei risultati conseguiti.

A cambiare sarà anche l’accesso alla dirigenza con l’introduzione del cd. corso-concorso e la retribuzione del dirigente che sarà collegata al tipo di incarico ottenuto e dipenderà dal raggiungimento di specifici obiettivi fissati sia per l’intera amministrazione, sia per il singolo dirigente.
In questo contesto il Governo intende confermare la soppressione delle figure dei segretari comunali e provinciali – con l’inserimento degli attuali nel ruolo unico dei dirigenti degli enti locali – e la facoltà, per gli enti locali privi di figure dirigenziali, di nominare un dirigente apicale (in sostituzione del segretario comunale), con l’obbligo per i comuni con meno di 5.000 abitanti di gestire quest’eventuale funzione di direzione apicale.
Ma nel mirino della Riforma ci sono anche i dipendenti pubblici “normali” per i quali il provvedimento ha in serbo due novità. Da un lato c’è la riorganizzazione delle funzioni in materia di accertamento medico-legale sulle assenze dal servizio per malattia dei dipendenti pubblici, al fine di garantire l’effettività del controllo, con attribuzione della relativa competenza all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale; dall’altro ci sarà una revisione delle norme in materia di responsabilità disciplinare finalizzata ad accelerare, rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione l’esercizio dell’azione disciplinare ed il licenziamento del dipendente.

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