Comuni, paga solo il dirigente

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Solo i dirigenti, e non gli amministratori locali (sindaci, assessori), saranno responsabili per l’attività gestionale degli enti.

Il governo non ha fatto dietrofront sulla discussa norma, inserita a fine gennaio come emendamento del relatore al ddl delega sulla riforma della p.a., subito ribattezzata «salva-sindaci» o «salva Renzi» (in quanto da alcuni ritenuta applicabile al giudizio per danno erariale a carico del presidente del consiglio, da cui però il premier è stato frattempo assolto). Non ci sarà nessun ripensamento ma anche nessuna riformulazione dell’emendamento, come in un primo momento annunciato dal ministro Marianna Madia per evitare polemiche e definire meglio la ratio della disposizione. Il governo al senato ha tirato dritto per la sua strada confermando nel testo originario l’emendamento di Giorgio Pagliari (Pd). «Per me la norma era già abbastanza chiara, andando nella direzione di rafforzare il principio di separazione tra indirizzo politico-amministrativo e gestione e non dava adito a nessun retropensiero su un possibile salvacondotto per i sindaci», ha spiegato Pagliari a ItaliaOggi. «Tuttavia, proprio per mettere a tacere le polemiche, mi ero dichiarato disponibile a una riformulazione del testo che precisasse le condizioni in cui anche gli organi politici sono chiamati a rispondere del loro operato». Il mancato dietrofont del governo è stato contestato dal Movimento Cinque Stelle che chiedeva la cancellazione della norma «salva-sindaci». «E’ un esempio dell’ipocrisia del governo», ha dichiarato Nicola Morra, vicepresidente della commissione affari costituzionali del senato. «In questo modo i politici vengono deresponsabilizzati e i dirigenti restano gli unici a rispondere da un punto di vista erariale ed amministrativo».

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