Stato-città, Fassino: restano irrisolti i nodi su taglio e personale sulle città metropolitane

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“Nella riunione della Conferenza Stato-città di oggi abbiamo raggiunto due intese importanti, sulla ridefinizione degli obiettivi di Patto 2015 per tutti i Comuni e sul funzionamento dell’Osservatorio sulla finanza locale. Restano però irrisolte questioni molto stringenti come la rimodulazione del taglio da un miliardo per le Città metropolitane, il personale in esubero che coinvolge anche le Province e le sanzioni derivanti dallo sforamento del Patto sia per le Province che per le Città metropolitane”. E’ quanto commenta il presidente dell’Anci, Piero Fassino, al termine della Conferenza Stato-città, riunitasi oggi a Roma presso il ministero dell’Interno.
“Se permangono le sanzioni per gli enti che hanno sforato il Patto – ha detto Fassino – una situazione già critica rischia di diventare insostenibile. Serve quindi un intervento del governo – ha continuato – che deve anche affrontare le questioni legate al taglio da un miliardo e all’esubero del personale”.
Sul primo tema, Fassino ha ricordato che “la legge Delrio assegna alle Città metropolitane più funzioni rispetto alle Province, servono perciò risorse adeguate ad assolverle”. Anche sul personale il problema è finanziario, poiché “ci sono circa 5mila esuberi e se non interviene la mobilità sono lavoratori che comunque ricadranno sui bilanci degli enti pur non potendone disporre. Deve essere chiaro che siamo di fronte ad un quadro di incertezza e criticità per cui servono risposte al più presto”.
Per il presidente Anci alcune delle richieste dei Comuni potrebbero arrivare dall’attuazione del decreto legislativo del 2011 sul federalismo fiscale “in cui – ricorda – c’è un articolo che prevede risorse dedicate alle Città metropolitane. Ragioniamo su questo – è la proposta – individuando, se non tutti i capitoli, almeno le voci fondamentali per dare le risorse necessarie al nuovo ente”.
Nel corso della riunione si è parlato anche di fabbisogni standard, su cui i Comuni sono in difficoltà soprattutto per via di questioni tecniche relative ai meccanismi di rilevazione. Anci ha quindi chiesto di rinviare la conclusione della rilevazione stessa, per dare la possibilità ai Comuni di gestire la partita lontano dalle scadenze relative alla formulazione dei bilanci.
Infine Fassino ha chiesto “un incontro a breve con il ministro Alfano per valutare misure di protezione per i tanti amministratori comunali oggetto di intimidazione”. Da parte del Viminale è stata accolta la richiesta e garantita una segnalazione alle Prefetture per mettere in campo un monitoraggio più attento sui casi più allarmanti.

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