Unione dei Comuni: proposta delle Regioni alla Conferenza Unificata

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La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 14 maggio presieduta da Paolo Di Laura Frattura (Presidente della Regione Molise), ha dato il via libera ad una proposta alla Conferenza unificata di adozione di un’ interpretazione condivisa dell’art. 2, comma 1 , dl 120/2013, relativo al contributo di 5 milioni di euro alle Unioni di Comuni.
Si riporta di seguito il testo integrale della proposta pubblicato anche sul sito www.regioni nella sezione “Conferenze”.
Proposta alla Conferenza Unificata di adozione di un’interpretazione condivisa dell’art. 2, comma 1 , DL 120/2013, in merito al contributo di 5 milioni di euro alle Unioni di Comuni
La Conferenza delle Regioni e delle province autonome
Richiamati:
– l’art. 2 comma 1 del Decreto Legge n. 120 del 2013, che dispone che “Per l’anno 2013 è riconosciuto un contributo di 5 milioni di euro ad incremento per l’anno 2013 del contributo spettante ai Comuni ai sensi dell’articolo 53, comma 10, della Legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni;
– l’art. 53 comma 10 della L. n. 388 del 2000, 10 l. 388/2000 il quale prevede che “A decorrere dall’anno 2001, i trasferimenti erariali agli enti locali sono aumentati di lire 500.000 milioni annue, di cui lire 30.000 milioni destinate alle province, lire 420.000 milioni ai comuni, lire 20.000 milioni alle unioni di comuni e alle comunità montane per l’esercizio associato delle funzioni e lire 30.000 milioni alle comunità montane”;
Considerato
– che le risorse suddette pari a 5 milioni di euro sono già nella disponibilità del Ministero dell’Interno, e che le stesse non possono essere erogate poiché il richiamo all’art. 53 della Legge n. 388/2000 non può essere interpretato come riferito ai singoli comuni che, come noto, già dal 2010 non sono più destinatari di trasferimenti erariali;
– che pertanto il richiamo dell’art. 53 comma 10 suddetto debba essere inteso come riferito non già ai singoli comuni bensì alle Unioni di Comuni, loro enti esponenziali che hanno come fine istituzionale realizzare l ‘esercizio associato delle funzioni i comuni ;
Richiamate:
– la nota del 4 aprile 2014, prot. n. 1584/CIEL indirizzata dal Segretario Generale di questa Conferenza al Direttore di segreteria della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, poi acquisita agli atti della Conferenza Unificata, con la quale veniva sollevata la questione chiedendo che venisse accolta la suddetta interpretazione e che le risorse, destinate alla gestione associata delle funzioni comunali, venissero ripartite in base all’“Intesa sui criteri per il riparto e la gestione delle risorse statali a sostegno dell’associazionismo comunale, Rep. n. 936/CU del 1 marzo 2006”;
– la nota prot. n. 26/PCA/DF/mf 14 del 18 aprile 2014 indirizzata dal Segretario generale di ANCI al Direttore dell’ufficio segreteria della Conferenza Unificata, con la quale viene avanzata analoga richiesta;
Considerato che nelle note sopracitate si rileva che, nonostante sia chiara la ratio ispiratrice dell’ art. 2 comma 1 D.L. n. 120/2013, volta a destinare contributi aggiuntivi a vantaggio delle Unioni di comuni, come si evince anche dai relativi atti parlamentari e da ordini del giorno presentati durante l’iter di conversione, si sono tuttavia riscontrate difficoltà di erogazione a causa dell’incertezza sull’interpretazione dei destinatari della norma in esame;
Ritenuto pertanto di aderire alla richiesta avanzata dall’Associazione nazionale die Comuni in armonia peraltro con l’analoga richiesta già formalizzata da questa Conferenza per nota del suo Segretario Generale;
Chiede
Che venga posta all’approvazione della Conferenza Unificata nella prima seduta utile una nota interpretativa, in base alla quale:
– all’art. 2, comma 1 del Decreto-Legge 15 ottobre 2013, n. 120, convertito nella Legge 13 dicembre 2013, n. 137, il contributo di 5 milioni di euro previsto ad incremento, per l’anno 2013, del contributo spettante ai comuni ai sensi dell’articolo 53, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, e successive modificazioni, è da intendersi attribuito alle unioni di comuni per l’esercizio associato delle funzioni;
– le suddette risorse, già disponibili nell’anno 2014, saranno gestite sulla base della citata Intesa ai fini del riparto e della gestione delle risorse statali a sostegno dell’associazionismo comunale, Rep. n. 936/CU del 1 marzo 2006, sancita in Conferenza Unificata, andando ad integrare le risorse pari a 30 milioni di euro, destinate, nell’anno 2014 a vantaggio delle Unioni di Comuni (risorse queste ultime non ancora nella disponibilità del Ministero dell’interno);
Ribadisce altresì
la richiesta, avanzata con la propria nota del 4 aprile scorso, affinché le richiamate risorse di cui all’articolo 1 comma 730 della L. n. 147 del 2013, pari ad almeno 30 milioni di euro, destinate alle Unioni di Comuni siano rese, quanto prima, disponibili attingendole dal fondo di solidarietà comunale provvedendo, all’occorrenza, all’adozione delle necessarie misure abilitative. Ciò per consentire al Ministero dell’interno, che non ne ha ancora la disponibilità, di poterle gestire garantendone così la sollecita erogazione alle Unioni di Comuni
Avanza altresì ulteriore richiesta affinché
Si proceda allo stesso modo per le risorse che l’articolo 1 comma 730 della L. n. 147 del 2013, destina alle fusioni di Comuni in misura pari anche in questo caso ad almeno 30 milioni di euro. Occorre cha anche queste risorse vengano rese al più presto disponibili provvedendo, anche in tal caso, all’adozione, ove occorra, delle necessarie misure abilitative. Ciò in quanto attualmente il Ministero dell’interno, non avendo la disponibilità di tali ricorse, non può assegnare i contributi spettanti ai numerosi Comuni sorti da fusioni nel corso dell’anno 2014, che già ne hanno fatto richiesta. L‘esigenza di accelerare la corresponsione di tali contributi è altresì corroborata dalla considerazione che i comuni neo istituiti non possono neppure accedere all’anticipazione di cassa in quanto, proprio perché di nuova istituzione, non hanno a riferimento un proprio bilancio consuntivo; pertanto è per essi particolarmente urgente poter effettivamente avere nella propria disponibilità i contributi statali spettanti al più presto.

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