Riordino sistema delle autonomie e personale: siglato un protocollo

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Documento sottoscritto da Governo, Sindacati, Conferenza delle Regioni e Anci
“La salvaguardia degli attuali livelli occupazionali” e il “confronto come strumento strategico di partecipazione”: con questi obiettivi è stato firmato il 19 novembre un protocollo d’intesa tra il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Graziano Delrio, il ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione Giampiero D’Alia, la Conferenza delle Regioni, l’Anci e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e i segretari di categoria della Funzione pubblica Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil Fp.
Il documento affronta i cambiamenti che avverranno con l’approvazione del ddl “svuota Province” e avvia un percorso per “governare il cambiamento” e descrivere un assetto istituzionale in grado di “garantire la funzionalità degli enti e valorizzare i lavoratori”. Articolato in otto punti, permette la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e istituisce un tavolo permanente sul riordino degli enti locali, a partire dall’unione dei comuni al di sotto dei 5mila abitanti e dalla trasformazione delle Province.
“Riteniamo importante la salvaguardia dei livelli occupazionali – ha spiegato il ministro Delrio – e il confronto costante: una vera riforma deve fondarsi sulla valorizzazione dei lavoratori e della loro professionalità. Confidiamo che il Parlamento continui il lavoro per permetterci di realizzare questa riforma dei livelli istituzionali”.
Il protocollo prevede inoltre tavoli di confronto su processi specifici. In particolare, viene istituito un tavolo permanente di confronto per supportare “gli eventuali processi di messa in quiescienza o in mobilità tra enti dei lavoratori e di attuazione dei percorsi di riqualificazione professionale”. Viene poi istituito un tavolo specifico sulle società in house per monitorare, semplificare e razionalizzare “tenendo conto della garanzia dei livelli occupazionali utilizzando tutti gli strumenti previsti dalle norme, compresa l’internazionalizzazione dei servizi”. Il protocollo stabilisce che “gli eventuali percorsi di mobilità tra enti non incidano sugli attuali limiti di spesa e assunzionali previsti per il personale delle amministrazioni riceventi” e garantisce “la copertura per i trattamenti economici del personale trasferito”. Inoltre prevede momenti di confronto su temi quali “il monitoraggio della contrattazione decentrata in relazione alle unioni comunali di nuova istituzione e per la gestione delle funzioni associate”; “il monitoraggio della quantità delle lavoratrici e dei lavoratori precari presenti, disaggregando il dato per tipologia contrattuale”; infine, a livello territoriale e regionale, “i dati relativi agli eventuali esuberi di personale e l’attivazione di tutti gli strumenti necessari per la salvaguardia occupazionale”.
Il protocollo si conclude stabilendo che verranno elaborate proposte di modifica, “attraverso specifici emendamenti”, del disegno di legge su Citta’ metropolitane Province e Unioni dei Comuni, che recepiscano quanto concordato, in particolare affrontando la questione relativa “ai maggiori oneri che potranno derivare dai processi di trasferimento del personale, che dovranno essere considerati neutri per le amministrazioni riceventi.
Per il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, “le istituzioni devono farsi carico che il processo sia sostenibile, per evitare che si scarichino sui territori situazioni non sostenibili. Ci vogliono le condizioni per garantire la validità del processo”.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, coordinatore Anci per le citta’ metropolitane, secondo il quale “il documento firmato è un segnale importante per le istituzioni e per il mondo del lavoro”.
Nicola Nicolosi, segretario nazionale Cgil, ha ricordato che sono 540mila i dipendenti precari della Pa, che di un processo di riforma la pubblica amministrazione ha grande bisogno ma anche “che le riforme non si fanno contro chi lavora”. Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, ha detto di aver apprezzato “la metodologia e l’approccio del documento, così bisognerebbe guardare anche alla pubblica amministrazione che è un servizio per la cittadinanza”. Infine, Giovanni Faverin, segretario generale Cisl-Fp, ha sottolineato la serietà dell’intesa “che conferma la volontà di andare avanti con le riforme, con meno enti e meno sprechi e valorizzando i dipendenti”.
Assenti i rappresentanti delle Province. “Li abbiamo invitati ma hanno ritenuto di non firmare il protocollo”, ha risposto Delrio ai giornalisti che hanno chiesto il motivo della loro assenza.
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